
I colori della frutta irrompono in Via Amendola.
17/10/17
Da una settimana passeggiando per il quartiere Porto, tra il Mambo – Museo d’arte moderna di Bologna, la stazione e la fontana di piazza dei Martiri potete imbattervi nelle vetrine verdi del nuovo Zazie in Via Amendola. Terzo laboratorio cittadino, nasce otto anni dopo l’inizio all’esperienza del gusto libero che, dopo essere approdata fuori dalle mura con ben 11 laboratori da Caserta a Genova, passando per i quattro laboratori di Roma e poi Ancona, Ferrara, Modena, Pisa e Reggio Emilia, ritorna nella sua città di nascita, raggiungendo così quota 14 laboratori in tutta Italia.
A dare il via a questa nuova avventura, come nel pieno stile Zazie, una nuova realtà imprenditoriale capitanata da Rocco, 48 anni, più di metà vita passata nel settore degli impianti petroliferi. Lo abbiamo incontrato per farci raccontare come è nata l’idea di abbandonare il petrolio e aprirsi al gusto libero!
Dopo 25 anni passati nel settore degli impiatni petroliferi, cosa ti ha portato a decidere di scegliere Zazie?
Sono venuto a conoscenza del progetto Zazie da alcuni amici, che poi sono diventati i miei soci in questa esperienza. Siamo stati molto affascinati dall’idea di fare commercio in modo differente: al tempo stesso aperto verso le nuove esigenze alimentari del pubblico, ma anche etico e sostenibile dal punto di vista imprenditoriale e nel rapporto con i prodotti. L’approccio mi è piaciuto subito, poi ho visto da vicino, come frequentatore, il modo in cui lavoravano gli altri laboratori cittadini e mi sono convinto definitivamente.
Cosa avete valorizzato nel costruire il vostro nuovo laboratorio bolognese?
Siamo partiti da noi, dall’organizzazione che potevamo darci, dei miei soci io sono l’unico che sarà in negozio, affiancato da Silvia – figlia del mio socio – che ha 26 anni, ma già esperienze per quanto riguarda la cucina vegana. Abbiamo passato molto tempo a pensare quale poteva essere la zona giusta per aprire il terzo Zazie di Bologna e una volta individuata, abbiamo cercato a lungo la location ideale. Questo spazio di 60 metri quadrati aperti al pubblico e 20 metri quadri di laboratorio, è perfetto per le nostre esigenze: volevamo differenziarci rispetto agli altri negozi per offrire più spazio alla clientela con posti a sedere dove avere più tempo per godersi la pausa pranzo o una pausa di benessere. Quindi abbiamo costruito l’idea attorno ai tavoli e alle sedute, all’idea di unire sia il concetto di genuino ma anche quello di moderno. L’arredamento infatti è ispirato allo stile industriale e giocare sui contrasti dell’alluminio e del ferro con i colori vivaci della frutta o il calore delle credenze vintage. Ci siamo un po’ ispirati anche alla zona: la frutta irrompe in Via Amendola spezzando il grigio dei palazzoni e la fretta del via vai dei pendolari.
Cosa vi aspettate da questa esperienza?
L’idea è quella di realizzare preparazioni naturali, ma variando molto la proposta e cercando sempre nuove ricette e nuovi gusti. Sicuramente abbiamo molto da imparare, siamo dei neofiti, ma la voglia di sperimentare non ci manca e l’assistenza preziosa degli altri laboratori in questa fase è importantissima.
Come vi immaginate il rapporto con il pubblico?
Immaginiamo un servizio ai clienti a 360 gradi: dalla colazione al pranzo fino alla merende. E poi vorremo ampliare l’offerta per stare al passo con le esigenze di tanti. Attiveremo buoni pasti di tutti i tipi, sia cartacei che elettronici, a breve ci saranno le tessere prepagate con piani alla portata di tutti e sistemi di pagamento moderni. Nel nostro futuro immediato c’è il progetto di lavorare sull’alternativa alla colazione classica con delle proposte leggere e di benessere e poi pensiamo in grande: la consegna a domicilio è un servizio che vorremmo attivare, ma ci piacerebbe anche continuare ad aprire luoghi del gusto libero in altre città e altre regioni.